La mia solidarietà a Soldera.

La notizia è stata ampiamente twittata, bloggata e smessaggiata durante tutta la giornata ma nn si può certo restare insensibili davanti ad atto di simile vigliaccheria come quello accaduto domenica notte nelle cantine di Gianfranco Soldera, grande firma del Brunello di Montalcino.
Introducendosi nottetempo in azienda, qualche ignoto ha ben pensato di aprire tutti i rubinetti delle botti dove riposavano 6 annate del suo prezioso nettare versandone l’intero contenuto per terra. Si parla di 600 ettolitri, sessantamila litri, circa ottantamila bottiglie, tanto per essere chiari.
Danno stimato per la famiglia Soldera in parecchi milioni di euro.
Sono però convinto che il danno reale di immagine sia inquantificabile per tutto il comparto del vino di Montalcino ed anche per l’immagine del nostro marchio Made in Italy dato che su parecchi siti stranieri la notizia appariva a caratteri cubitali con relativi commenti davvero poco lusinghieri sulla nostra povera Italia.
Più che gli euro, però, credo che la perdita più grossa sia nei valori e nel rispetto di qualcosa che non potrà più essere ricomprato, ricostruito o replicato. Sei anni di lavoro, di attese, di fatiche di passione e di speranze versati negli scarichi in pochissimo tempo.
Uno sfregio verso chiunque ami il vino, una profanazione che credo non abbia precedenti nel mondo se teniamo conto anche del nome altisonante dell’azienda coinvolta.
Come ogni persona che si interessi di vino non posso che dirmi indignato di una simile bastardata (scusate il francesismo ma di questo in sintesi si tratta) augurandomi che i colpevoli vengano individuati al più presto.
La famiglia Soldera saprà riprendersi ma quel vuoto nelle cantine di ogni collezionista, sugli scaffali delle enoteche e nelle carte dei ristoranti resterà per sempre come testimone di questo giorno davvero triste.